Il richiamo dei piatti della tradizione barese per me, trapiantata da decenni in Sicilia , è irresistibile!
Sono le prime cose che ho assaporato, poi il trasloco in Sicilia, ma la cucina non è cambiata perché mia madre non si è adeguata minimamente alla cucina siciliana ed ha continuato imperterrita con le “sue” preparazioni incurante delle melanzane fritte, snobbando le sarde ed il tonno, allontanando le siciliane per i panzaerotti,e non provando mai un timballo di anelletti proponendo piuttosto una teglia di patate riso e cozze!
insomma, io mi sono divisa equamente tra le tradizioni baresi e siciliane e sono cresciuta tra i giardini di arance e limoni , ma con il profumo dell’olio pugliese che non è mai mancato sulla nostra tavola!
Ogni viaggio di mio padre, o di parenti, era un carico di focacce, taralli, orecchiette, cime di rape, mozzarelle, ogni ben di Dio arrivava sulla nostra tavola e veniva salutato con cene , pranzi, come un giorno di ringraziamento e del ricordo! Parliamo di anni in cui non c’era una così grande interregionalità come adesso che si trova tutto, anche se di certo non sono i sapori del panificio sotto casa che sforna i taralli o la focaccia, ma a quelli penso io!
anche le rape che di tanto in tanto si vedono nei banchi del fruttivendolo, ma qui hanno un sapore diverso, non sono “quelle” poco da fare , ma incredibilmente mi trovo davanti ad un grande centro commerciale uno stand pugliese fornito di tutto, dalle rape alle orecchiette alle mozzarelle, ai taralli e faccio incetta , l’olio è arrivato settimana scorsa dall’azienda De Palma di Canosa , insomma non manca niente e mi sento felice come una bambina e per sentirmi ancora più a casa preparo anche una focaccia per accompagnare le mozzarelle, insomma un pranzo di Natale anticipato!
Probabilmente ci sono modi diversi di preparare questo piatto, ma ovviamente io lo preparo come negli anni ho visto fare a mia madre, perché quello che ho imparato della cucina barese arriva dalla sua esperienza di Barese DOC e mi limito a ripetere i suoi gesti ed i suoi modi.
Mia madre è stata sempre una gran cuoca, ora la cucina non è in cima ai suoi pensieri, ma è riuscita a trasmettere negli anni un grande amore per la cucina ed ha sempre tenuto vivo il ricordo delle nostre origini ed io vi riporto questa ricetta esattamente come la fa lei, che poi fatta da lei è sempre più buona , questo è un altro discorso che credo abbia radici più profonde di quelle legate alla sfera culinaria si chiama …tocco di mamma!!

Tempo di preparazione | 15 minuti |
Tempo di cottura | 10 minuti |
Porzioni |
4 persone
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- 1 kg di cime di rapa
- 350 g di orecchiette
- 3 acciughe
- q.b. di olio EVO
- 2 spicchi di aglio
Ingredienti
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- mondare e lavare le cime di rapa, avendo l'accortezza di spuntare solo le cime più giovani e fresche
- In una pentola grande mettere a bollire l'acqua e tuffare le cime di rapa e le orecchiette, In padella inserire l'aglio , l'olio e le acciughe e far sciogliere a fuoco dolce.
- Scodellare le orecchiette e versare in padella spadellando abbondantemente e servire calde