Friselle pugliesi

Le frise fanno parte della mia infanzia pugliese e nel ricordo vado a quandonei pomeriggi caldi ed assoltati di tanti anni fà la scelta della merenda spaziava tra pane e zucchero, frutta o pane e pomodoro e devo dire che le frise mi hanno sempre attirato di più...
Nel ricordo dell'infanzia pugliese vedo ancora i pomodori a grappolo appesi nel balcone dei nonni e mio nonno che li stacca per condire le frise mentre io osservavo ,affascinata questo rituale ammaliata da sempre dalla calma e dolcezza del nonno, che poi le bagnava, condiva, le poggiava sul tavolo di marmo e prima ancora che cominciassi mi chiedeva..."buone?" perchè il suo appetito era tanto e se la sarebbe mangiata volentieri lui, o quanto meno un assaggio, ma veniva sempre redarguito e messo a stecchetto da mia nonna e quindi mi guardava proprio come un ex fumatore guarda chi accende la sigaretta...e che dire ...erano proprio buone...in primis perchè la merenda si faceva una volta sola per fame e lontano dai pasti perchè a tavola si doveva arrivare con appetito e non lasciare nulla...e poi perchè nostalgicamente ancora nell'immaginare assaporo quei gusti e dopo anni di latitanza approdando in Salento ho ritrovato il gusto di queste merende e cene tipiche di altri tempi e le ho volute rifare a casa anche perchè qui a Catania non si trovano facilmente e quando si trovano non hanno la leggerezza che cerco ed in questi casi si aguzza l'ingegno, si accende la planetaria, si escono le migliori farine e si prova....e che dire il risultato è ottimo a prova di pugliesi!
Ingredients
- farina di semola(io Perciasacchi) - 500 g
- farina multicereali(io cerelapiù Dellagiovanna) - 500 g
- farina Petra 2(io Rossetto) - 100 g
- malto diastatico Molino Rossertto - 11 g
- acqua - 700 g
- lievito di birra fresco - 25 g
- Sale - 25 g
- olio evo - 50 g
Instructions
Tempo di preparazione circa 4 ore
Già conosco le proteste...perchè tanto lievito? non è meglio prolungare i tempi di lievitazione e metterne meno?
il ragionamento non fa una piega e sono la prima ad attuare questo metodo, ma ci sono delle preparazioni come le fette biscottate,le frise, qualche pan bauletto dove questa botta di lievito è giustificata dal fatto che lievitando molto velocemente gli alveoli dell'impasto si aprono di più e più velocemente il che consentirà che rimangano friabili e croccanti dopo la tostatura senza mai essere dure e ideali per assorbire l'acqua impregnandosi più velocemente ed in maniera omogenea.
Riducendo il lievito avremo un prodotto meno friabile che è la caratteristica di talune specialità, ma liberissimi di diminuire il lievito prolungando la fase di lievitazione.
Anticipato questo passiamo alla ricetta:
Versare le farine (500 g di semola Perciasacchi, 500 di cereal più DellaGiovanna, 100 di Petra 2 della Rosserro ed il malto )nella ciotola della planetaria ,aggiungere a filo l'acqua dove avremo fatto sciogliere il lievito.
Ovviamente servitevi delle farine a vostra disposizione potete tranquillamente fare metà semola e metà 0 se avete un'aggiunta di farina integrale è meglio
L'impasto con il gancio inizialmente sbriciolerà tutto, inserire il sale, far assorbire, unire l'altra acqua e incordare
Continuare per qualche giro eed unire a filo l'olio
Prelevare l'impasto posare in ciotola per un'ora , formare tante palline da 100 g , arrotondare e fare un buco al centro come una ciambellina, procedere alla seconda lievitazione per circa 30 minuti poi infornare a 190° forno ventilato.
Quando saranno fredde tagliare a metà e rimettere in forno ventilato per circa 30 minuti fino a che saranno ben tostate.
Meglio le tostere più a lungo si conserveranno.
X quanto tempo devono cucinare a 190| gradi. Molte grazie
Grazie grazie Antonella! Le ho preparate facendo una dose e mezza, in previsione di alcuni aperitivi all’aperto con amici e vicini di baita. Non le ho ancora assaggiate, ma il profumo è delizioso! Ora sono nel forno a seccare.